Cosa mangiare a Firenze
Oltre alla classica Fiorentina scopri gli altri piatti della città.
Tutti conosciamo la bistecca fiorentina ma la tradizione culinaria di Firenze non si limita a questa specialità. La cucina toscana è ricca di storia e di sapori da conoscere nei ristoranti tradizionali. Sicuramente assaggerai gusti intensi e decisi, bagnati dall’ottimo vino del Chianti conosciuto in tutto il mondo. Vediamo insieme cosa mangiare a Firenze per conoscere davvero la cucina locale.
La classica fiorentina
La bistecca alla fiorentina è un taglio di carne di vitellone o di scottona. Si tratta di un taglio alto, comprensivo dell'osso, da cuocere rigorosamente "al sangue".
La tradizione della bistecca fiorentina risale alla celebrazione della festa di San Lorenzo e alla famiglia dei Medici. La storia della famiglia è strettamente connessa a quella del Santo cui è dedicata una Basilica, la più antica di Firenze e la preferita dai regnanti. In occasione di San Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava della luce di grandi falò, dove venivano arrostite grosse quantità di carne di vitello che venivano poi distribuite alla popolazione. Si narra che proprio lì, intorno a quei falò, dei cavalieri inglesi, chiamandola “beef steak”, coniarono il termine italiano “bistecca”. Sempre agli inglesi, presenti a Firenze nell'800, si dovrebbe la nascita della parola roast beef, anch'esso presente nella cucina tradizionale fiorentina.
La tradizione della bistecca fiorentina risale alla celebrazione della festa di San Lorenzo e alla famiglia dei Medici. La storia della famiglia è strettamente connessa a quella del Santo cui è dedicata una Basilica, la più antica di Firenze e la preferita dai regnanti. In occasione di San Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava della luce di grandi falò, dove venivano arrostite grosse quantità di carne di vitello che venivano poi distribuite alla popolazione. Si narra che proprio lì, intorno a quei falò, dei cavalieri inglesi, chiamandola “beef steak”, coniarono il termine italiano “bistecca”. Sempre agli inglesi, presenti a Firenze nell'800, si dovrebbe la nascita della parola roast beef, anch'esso presente nella cucina tradizionale fiorentina.
Cosa mangiare a Firenze, la ribollita
Piatto antico e povero che affonda le sue radici nella tradizione contadina toscana, la Ribollita è la vera ricetta popolare fiorentina. Conosciuta come “zuppa toscana di magro dei contadini”, fonti manoscritte del Cinquecento testimoniano l’esistenza di una minestra preparata con pane e cavolo nero.
La ricetta scritta si trova per la prima volta sotto il regno di Cosimo II de’ Medici, che fu il grande protettore di Galileo Galilei al quale a Firenze è dedicato un museo. Nei trattati di cucina toscana della Firenze seicentesca, la Ribollita viene definita più come una procedura che come una vera e propria ricetta con ingredienti specifici. Si definisce infatti con questo termine una zuppa preparata in anticipo e bollita due o più volte. Già in età medievale, è attestato che fosse diffusa una minestra di recupero con pane, verdure ed erbe selvatiche, i legumi, la pasta o la polenta. Si racconta che nelle case contadine venisse accompagnata da pane “strusciato” con un’aringa.
La ricetta scritta si trova per la prima volta sotto il regno di Cosimo II de’ Medici, che fu il grande protettore di Galileo Galilei al quale a Firenze è dedicato un museo. Nei trattati di cucina toscana della Firenze seicentesca, la Ribollita viene definita più come una procedura che come una vera e propria ricetta con ingredienti specifici. Si definisce infatti con questo termine una zuppa preparata in anticipo e bollita due o più volte. Già in età medievale, è attestato che fosse diffusa una minestra di recupero con pane, verdure ed erbe selvatiche, i legumi, la pasta o la polenta. Si racconta che nelle case contadine venisse accompagnata da pane “strusciato” con un’aringa.
Il lampredotto
Tipico street food toscano, il panino con il lampredotto è un must della cucina fiorentina. Si tratta di un piatto a base di uno dei quattro stomaci dei bovini, l'abomaso. Come per la Ribollita, anche il lampredotto è un piatto povero.
L'abomaso è formato da una parte magra, la gala, e da una parte più grassa, la spannocchia. Il lampredotto nel suo insieme è di colore scuro e deve il suo nome alla lampreda, una specie di anguilla un tempo diffusa nell’Arno. La sua forma, infatti, ricorda la bocca dell’animale. Se vuoi degustarlo visita i dintorni del Mercato Centrale o recati nei pressi di Casa Buonarroti, troverai facilmente i chioschetti dei “lampredottai” o i loro camioncini ambulanti. Preparati a un sapore intenso e profumatissimo, una bella passeggiata poi, ne faciliterà la digestione!
L'abomaso è formato da una parte magra, la gala, e da una parte più grassa, la spannocchia. Il lampredotto nel suo insieme è di colore scuro e deve il suo nome alla lampreda, una specie di anguilla un tempo diffusa nell’Arno. La sua forma, infatti, ricorda la bocca dell’animale. Se vuoi degustarlo visita i dintorni del Mercato Centrale o recati nei pressi di Casa Buonarroti, troverai facilmente i chioschetti dei “lampredottai” o i loro camioncini ambulanti. Preparati a un sapore intenso e profumatissimo, una bella passeggiata poi, ne faciliterà la digestione!
La pappa al pomodoro
Pane sciapo toscano raffermo, pomodori, cipolla, basilico, olio di oliva extravergine toscano, sale e pepe. Questi sono gli ingredienti di un piatto divenuto famosissimo negli anni ’60 grazie alla canzone “Viva la pappa col pomodoro”. Se ti stai chiedendo cosa mangiare a Firenze assolutamente, potresti assaggiare questo piatto contadino che può prevedere numerose varianti, come l’introduzione dell’aglio, tipico della città di Arezzo. Consigliamo un giro nei pressi delle Cappelle Medicee per gustare una pappa tipica ed abbinarvi una tappa culturale.
Sei curioso di scoprire l’enogastronomia locale? Potrai assaggiare tutti questi piatti nei numerosi ristoranti del centro, cercali sul nostro sito direttamente dal tuo smartphone. Ti guideremo alla scoperta del gusto fiorentino.