opere d'arte e amore firenze

Arte e amore nei musei di Firenze

Un itinerario museale alla scoperta di dipinti e affreschi sull’amore.

Arte e amore sono collegati da un filo eterno, e Firenze ne sa qualcosa! Questo itinerario ci porta alla scoperta di alcuni capolavori pittorici sul tema dell’amore, universale nel corso dei secoli. Esposti nei musei fiorentini, questi dipinti sono per chiunque voglia immergersi nel senso di questa parola. È consigliato l’acquisto della Firenzecard con la quale è possibile accedere a tutti i seguenti musei.

 “Venere e Cupido”, 1532 – 1533, Pontormo (Galleria dell’Accademia)

Un’opera straordinaria che riflette il manierismo fiorentino con il suo stile ricco di colori vibranti, forme allungate e composizioni eleganti. Il dipinto su tavola, realizzato da Pontormo intorno al 1533, si ispira a un cartone preparatorio di Michelangelo, evidente nelle forme scultoree e nella torsione di Venere, che richiama la Notte della Sagrestia Nuova di San Lorenzo. Il tema centrale è il mito di Venere e Cupido, simbolo del contrasto tra amore terreno e sensuale, incarnato da Cupido, e amore celeste e spirituale, rappresentato da Venere. Gli oggetti sull’ara – fantoccio, faretra, fiori e maschere – alludono alla caducità delle passioni e all’ingannevole dualità dell’amore.

Un’altra versione di Venere e Cupido si trova alla Galleria degli Uffizi, Sala 80, ed è attribuita a Alessandro Allori (Firenze 1535 - 1607). La maggior parte degli studiosi concorda nel considerare questo piccolo dipinto una commissione di Francesco I, destinata a celebrare il suo amore per Bianca Cappello.

“Venere che pettina Amore” e “Amore Vincitore” (Galleria Palatina, Palazzo Pitti)

“Venere che pettina Amore” di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni (San Giovanni Valdarno 1592 – Firenze 1636) si trova nella Sala delle allegorie della Galleria Palatina. La tela offre una delle più originali interpretazioni di Venere nelle arti figurative. La dea dell’amore è raffigurata al centro di un paesaggio cupo e roccioso, mentre, in un gesto affettuoso e materno, pettina i folti capelli di suo figlio Cupido con un pettine fitto, come se fosse intenta a cercare eventuali pidocchi.


È invece nella Sala di Ulisse “Amore Vincitore” di Orazio Riminaldi (Pisa 1593-1630). La tela apparteneva alla collezione del Gran Principe Ferdinando de’ Medici e, probabilmente, proveniva dal gruppo di opere rimaste al fratello di Orazio dopo la sua morte. Il soggetto dell’opera è comunemente identificato come “Amore vincitore sulle arti”, ma negli inventari medicei della fine del Seicento viene descritto come “Amore dominatore del tutto” o “Il genio della virtù”. Il dipinto si ispira al concetto virgiliano Omnia vincit amor e trova un illustre precedente nell’opera con lo stesso tema realizzata da Caravaggio per il marchese Giustiniani.

“Amorino dormiente”, 1608, Caravaggio (Galleria Palatina)

Il quadro raffigura il dio Eros in un momento di riposo che trasmette però un messaggio di speranza, dato che è il simbolo dell’amore che vive dentro ogni persona. Nell'opera di Caravaggio, l'amorino dorme su uno sfondo scuro, illuminato da un fascio di luce. Il realismo del corpo si unisce agli elementi mitologici, come ali, frecce e faretra appoggiate al suolo.

Gli studiosi ricordano inoltre che Caravaggio, artista dalla vita travagliata, dipinse l’opera mentre fuggiva, costretto a scappare verso Malta, su un’altra isola del Mediterraneo.

Cappella Brancacci (Chiesa di Santa Maria del Carmine)

Gli affreschi di Masaccio, pur non esplicitamente sull'amore romantico, esplorano temi di compassione e redenzione che si legano all’amore spirituale.

Non perderti, inoltre, le mostre che ci sono a Firenze, sono piene d’amore! 



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