3 musei di collezionisti a Firenze
Fondazione Romano, Museo Bardini e Museo Stibbert: tre luoghi da non perdere.
Molti sono stati i mecenati a cui si deve oggi il ricchissimo patrimonio di opere d'arte di cui Firenze può vantarsi e un ruolo fondamentale lo hanno avuto i Medici, nel commissionare grandi opere e nel salvaguardarle, lasciandole in eredità alla città (a proposito, conosci la storia di Maria Luisa dei Medici e del "Patto di Famiglia"? Potrebbe interessarti!).
Ma nella storia della città ci sono stati altri personaggi che hanno contribuito e alcuni di questi sono dei collezionisti, le cui opere sono oggi raccolte nei musei che portano il loro nome. Vuoi scoprirli?
Museo Stefano Bardini
Sculture, dipinti, armi, mobili, ceramiche, dall’antichità al Rinascimento e Barocco, all’interno di un palazzo ristrutturato nell’Ottocento in stile neogotico.
Una collezione davvero straordinaria ti aspetta all’interno di questo museo, che fu dell’antiquario fiorentino Stefano Bardini, abile e scaltro commerciante di opere, nonché fine conoscitore della storia dell’arte. Opere di diversa natura, ricche di fascino e allestite con grande abilità lungo le pareti blu del museo. Tra di esse anche una sorpresa: l’originale della statua del Porcellino del Tacca.
Museo Stibbert
Un museo unico, spettacolare, importante soprattutto per la collezione di armi antiche, armature e costumi, che per rarità e numero raggiungono livelli davvero inarrivabili.
È la raccolta personale di Frederick Stibbert, cittadino britannico nato a Firenze, che in questa casa-museo ha collezionato oltre cinquantamila opere, esposte secondo un progetto che riunisce in maniera organica ambienti, arredo e oggetti (riproduzione di quello originario creato dal collezionista). Soldati arabi, cavalieri europei, samurai giapponesi… in un susseguirsi di spazi davvero stupefacenti e di personaggi che sembrano potersi ancora muovere e combattere.
Fondazione Romano
Il Museo della Fondazione Romano si trova all'interno del refettorio trecentesco dell'antico convento di Santo Spirito, alla sinistra della Basilica: un ambiente affascinante con copertura a capriate e un grande affresco attribuito all'Orcagna su una parete.
All'interno di questa sala potrai ammirare una raccolta di sculture, elementi architettonici e pietre lavorate, di diversa provenienza e risalenti a un periodo storico collocabile tra l'età preromanica e la fine del 1400. Tra le opere più importanti un altorilievo di Jacopo della Quercia, due bassorilievi attribuiti a Donatello e una vasca in marmo dell'Ammannati.